UNA SOLUZIONE A TUTTO QUESTO ESISTE, BASTA VOLERLO.
BASTA ITALIA, LOMBARDIA LIBERA E INDIPENDENTE!
Mattu Giulio
proLombardia Indipendenza
Il Presidente di ANCI Lombardia ha evidenziato come “le nostre città
si impoveriscono, le strade sono ridotte a un colabrodo e le comunità
sono minacciate dal venir meno dei servizi essenziali”
"Siamo di fronte a una situazione grave e insostenibile, che non lascia
intravedere una soluzione alle problematiche che costantemente
denunciamo. È necessario un cambio di marcia, il Governo deve avviare
una nuova fase nella quale i Comuni siano al centro della politica
finanziaria di questo Paese. Abbiamo quindi chiesto un incontro
all’Esecutivo per discutere di alcune questioni fondamentali, prima fra
tutte l’allentamento del Patto di Stabilità come indicato dal Presidente
del Consiglio nel suo discorso di insediamento". Così si è espresso
Attilio Fontana dopo la riunione dell'Ufficio di Presidenza di ANCI
svoltasi a Roma.
Fontana, pur valutando con favore alcune misure recentemente
intraprese, come l’approvazione definitiva del decreto 35, ha osservato
che “i Comuni stanno pagando ancora una volta il prezzo più alto per il
risanamento dei conti pubblici, con una manovra che taglia di ulteriori 3
miliardi di euro le risorse a loro disposizione, già ridotte di oltre
15 miliardi di euro in 5 anni. Contavamo nella positività della presenza
di due Sindaci nel nuovo Governo ma così non si sta dimostrando, poiché
continua l’accanimento sulle Amministrazioni comunali”.
Il Presidente di ANCI Lombardia ha quindi evidenziato come “le
difficoltà segnalate quotidianamente dai Sindaci lombardi hanno
raggiunto un’urgenza paragonabile a quella legata alla disoccupazione
giovanile. A tutto ciò si aggiunge un quadro normativo ancora incerto,
non solo in merito all’IMU ma anche alla Tares e al sistema di
riscossione dei tributi, che non permette di mettere a punto bilanci
preventivi o di pensare a una programmazione delle attività future. Nel
frattempo le nostre città si impoveriscono, le strade sono ridotte a un
colabrodo e le comunità sono minacciate dal venir meno dei servizi
essenziali”.
“Questo vuole essere un appello al Governo e ai Ministri”, ha concluso
Fontana, “i Comuni sono allo stremo, il loro grido non può restare
inascoltato, ne andrebbe della tenuta dell’intero Paese”.
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